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Viene il vento a gonfiare
frementi le nostre vele.
Viene il vento a soffiare
dagli zaini la polvere.

Di nuovo ora
di partire
verso nuove mete.
Studiare ancora
dove poter placare
di scoperte la sete.

Un felàfel a Barcellona
una zuppa a Treviso
un thè a Granada,
sensaziona buona
di aver condiviso
un pezzo di strada.

Rit.
Mi volto e al mio fianco
ti vedo camminare il mio passo
se l'orizzonte è lo stesso
saremo buoni compagni...
                            [di viaggio.

Insieme passiamo ore
ammirando "El Guernìca"
seduti contro un muro
vivendo lo stesso stupore
una sensazione amica
un approdo sicuro.
Curiosi di un vicoletto
non resistiamo
percorrerlo è tentazione
cederle è diletto
più c'inoltriamo
più c'è liberazione

Curva la strada
si apre visione
da togliere il fiato,
urge fermata
ennesima emozione
viandare ha regalato.

Rit.

Mille nuovi progetti
infinite destinazioni
scoprire l'altro da se,
sogni di architetti,
gesta di popolazioni,
capire i perché.

Fuori dalle rotte
percorse dai turisti
per le vie a passeggio
il giorno, la notte
assaporando i gusti
di nuovo insieme, in viaggio!

Rit.
Alcune brevi note sulla canzone:

È un brano dal ritmo incalzante dedicato al viaggio, alla sua "etica", al suo fascino. È una lunga carrellata di "fotografie", frammenti di ricordi portati a casa da ogni viaggio, che speriamo  possano evocare in chi li osserva le stesse emozioni provate da chi quei momenti ha vissuto. La canzone parla della classica metafora del viaggio come percorso di vita, ma si tratta di un brano allegro, con un ritmo molto ballabile e quando la facciamo ci fa piacere vedere chi sta giù dal palco che si lascia coinvolgere.